Darko

Carnevalesco il disperso Darko. Una gioia per l’anima averlo ritrovato dopo tanti anni. Nascosto tra gli innumerevoli civici della periferia mestrina. Una gioia per gli occhi rivedere i suoi dipinti allegri che molti anni fa sbucarono fuori dal nulla in un anonimo bar nei pressi della stazione. Ricordo un’ inquietante ma rassicurante figura nera che stava tra altri due esseri primitivi. “L’animale sono io!” urlava sottovoce quel quadro. “Sono io quell’animale!” rispondeva. Tutti l’accostano all’art brut, ma è solo un dettaglio secondario, è la scoperta esaltante che conta, la sola ragione per continuare a scavare alla ricerca di tesori perduti, come quelli che zampillano dalla mano di Darko. E’ questo il premio, per lui e per noi. Erotismo oscuro e animalesco, una danza carnevalesca che avvolge tutto e che tutto riempie, una tensione verso il femminile che può portare alla catastrofe, bisognerebbe capire quando fermarsi ma quando l’hai pensato è già troppo tardi e la musica continua come carta che vibra.